Legalità, pedagogia e rieducazione: a Lariano la politica si scontra su Rega

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A Lariano è polemica da qualche giorno intorno alla II Giornata della Legalità. Alla giornata che si è tenuta presso il Polifunzionale lo scorso 7 maggio hanno partecipato molti studenti delle scuole di Lariano. A differenza dello scorso anno, il personaggio invitato è stato Cosimo Rega, 67enne che da 41 anni sta scontando una pena all’ergastolo per fatti di camorra e che in questi anni di carcere è diventato altro: un attore, un regista, uno scritto che “sogna di poter lavorare come operatore nel carcere e rendere in qualche modo utile la sua esperienza di trentaquattro anni di reclusione e di uomo che si è riscattato completamente” (così afferma sul suo sito).

L’invito di Rega non è piaciuto al direttivo della Lega di Lariano che nei giorni scorsi è intervenuto nella vicenda con un comunicato (a noi non pervenuto), che è stato pubblicato dalla testata giornalistica Castelli Notizie. In quella nota il partito larianese di Salvini affermava che “tutto questo non è assolutamente accettabile, tollerabile e sopportabile” perchè “si parla di gente che per le pesanti responsabilità avute in fatti di sangue non andrebbe assolutamente coinvolta a fini pedagogici” e che la Lega avrebbe “invitato un cittadino onesto e virtuoso, un magistrato o un rappresentante delle forze dell’ordine che ogni giorno difendono la legalità e la nostra sicurezza, mettendo in pericolo la loro stessa vita” (qui il comunicato integrale). Oggi in risposta al comunicato della Lega è arrivata una nota di replica dell’Amministrazione comunale di Lariano.

Il comunicato dell’amministrazione comunale di Lariano in risposta alla Lega

“A seguito di un articolo apparso su una testata giornalistica locale, a firma del direttivo di Lariano della Lega-Noi con Salvini, riteniamo doveroso rispondere alle inspiegabili ed immotivate polemiche accese rispetto ad un tema – quello della legalità – che non dovrebbe mai essere oggetto di strumentalizzazione politica. La scorsa settimana si è tenuta la Seconda Giornata della Legalità, organizzata dal Comune di Lariano in collaborazione con l’Istituto Comprensivo e la dott.ssa Letizia Corsetti. A parlare di legalità a questo secondo appuntamento è intervenuto il sig. Cosimo Rega, un uomo che sta pagando con la pena più severa per i gravi reati commessi, invitato in molteplici eventi come relatore presso scuole, facoltà universitarie, financo di fronte ai rappresentanti delle diverse Forze dell’Ordine per portare la sua testimonianza di vita trascorsa all’interno delle mura carcerarie.

Una persona portata a modello di quel recupero e reinserimento sociale e di rieducazione, attraverso il teatro e la cultura in genere, cui l’istituzione penitenziaria dovrebbe tendere. La cultura e l’istruzione quali elementi essenziali di riscatto sociale. Questo lungo periodo di detenzione e riabilitazione ha permesso allo stesso di poter riscoprire i valori da sempre in lui custoditi, sebbene offuscati dalla pregressa adesione alla criminalità organizzata. Oggi il sig. Rega non è più l’uomo che ha violato la legge, ma un essere umano profondamente pentito, schiacciato dal peso del rimorso rispetto alle drammatiche vicende di un passato vissuto in un territorio dove unico argine alla malavita era – ed è tuttora – rappresentato dall’istruzione e dalla cultura, uniche “armi” contro il radicato sistema mafioso.

Il teatro e lo studio sono state le sue fonti di ispirazione e salvezza, divenute il suo principale strumento di riscatto morale, tali da renderlo protagonista e vincitore nel 2012 dell’Orso d’oro alla 62esima edizione del Festival di Berlino, con il film dei fratelli Taviani “Cesare deve morire”, girato nel carcere di Rebibbia e pluripremiato in tutto il mondo. Tanto il teatro, quanto l’Amore incondizionato della sua Famiglia, sempre presente durante questo tortuoso percorso, lo hanno reso l’uomo che è oggi: laureato in Lettere e Filosofia con una tesi sul teatro in carcere, attore, scrittore, impiegato presso il rettorato dell’Università di Roma Tre, nonché testimone e promulgatore di Giustizia e Legalità di numerosi incontri in tutta Italia, riferendo, a platee di giovani ed adulti, l’importanza della cultura unico strumento volto al raggiungimento di una piena Libertà.

Tanto premesso, è inequivocabile ed assolutamente motivata la scelta di aver avuto il piacere di colloquiare con il sig. Rega, facendogli incontrare i nostri ragazzi. Sin da subito la Dirigente Scolastica si è mostrata entusiasta e pienamente d’accordo rispetto al coinvolgimento degli alunni alla manifestazione, formando e rendendo edotti gli stessi rispetto all’iniziativa e alla materia trattata. Con immenso piacere gli studenti hanno palesato, durante tutta la giornata, una compostezza e una partecipazione attenta ed attiva. Di questo li ringraziamo. Invero, gli stessi hanno posto interrogativi pertinenti e certamente più costruttivi rispetto alle fumose, quanto inveritiere e sterili polemiche, avanzate da chi non perde mai occasione per tentare, invano, di infangare l’operato di tutti coloro che si mettono al servizio della comunità, senza fanatismi di natura politica.

A vanificare l’ulteriore contestazione mossa dagli esponenti della Lega di Lariano – capeggiati dal consigliere di minoranza Casagrande Raffi – rispetto al mancato coinvolgimento delle Forze dell’Ordine all’evento, si rammenta, sul punto, che lo scorso anno presero parte alla Prima Giornata della Legalità diversi rappresentanti delle Forze dell’Ordine unitamente ad un autorevole magistrato del Tribunale Penale di Roma. E se è vero che la legalità nasce dal rispetto delle regole, appare indispensabile, per una completa trattazione dell’argomento, conoscere chi, a seguito della commissione di fatti illeciti, ha assunto il ruolo di “antagonista”.

Infine, si ribadisce l’alto valore formativo che tal testimonianza ha fornito ai nostri ragazzi, scaldando i cuori dei presenti e facendo comprendere loro che soltanto attraverso il doveroso rispetto delle regole, l’istruzione, il sacrificio e l’impegno nello studio, è possibile evitare le insidie dell’illegalità. Perché una delle cause che portano alla delinquenza spesso è proprio l’ignoranza. Rispediamo al mittente, pertanto, le critiche mosse per voce del consigliere Casagrande Raffi, animato soltanto da pregiudizi e una perenne smania di rivalsa nei confronti dell’amministrazione comunale che, anche in campo culturale e nelle iniziative con il mondo della scuola, continua a conseguire ottimi risultati. Questo è quanto questa amministrazione deve ai propri cittadini”.

Il “grande tema” al di là delle schermaglie politiche

Fin qui i fatti e le dichiarazioni sulle quali ognuno può fare le proprie valutazioni. C’è poi dell’altro: spesso quando si parla di carcerati, di pene e di politiche carcerarie si dimentica puntualmente qualcosa. Era il 1° gennaio 1948 e dopo un secolo di Statuto Albertino (era stato promulgato nel 1848) entrava in vigore la Costituzione. Cambiavano tante cose: la forma e l’assetto dello Stato, una chiara divisione dei poteri, il sistema di rappresentanza popolare ma soprattutto la base valoriale delle leggi della Repubblica.

I Padri Costituenti, memori della condizione delle carceri ottocentesche, non molto diverse, salvo timidi tentativi di riforma, da quelle in cui diversi di loro passarono alcuni mesi o anni come carcerati, affermarono in Costituzione che “le pene (…) devono tendere alla rieducazione del condannato“. Un principio costituzionale vincolante che, in questa discussione anche educativa, dovrebbe essere preso maggiormente in considerazione, viste pure le condizioni carcerarie che non sempre rieducano come nel caso di Rega ma che spesso portano al suicidio di carcerati e poliziotti.

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