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17.58 – Conclude il segretario regionale della Cgil Michele Azzola. “Misureremo l’impegno della Regione sui fatti”. Il sindacato ha infine sottolineato la necessità che la Regione “disegni un modello reale di chiusura del ciclo dei rifiuti che attragga investimenti e vada versi un modello di rifiuti zero”. “La Regione non può tirarsi indietro dal regolare, incoraggiare e indirizzare l’evoluzione del sistema anche con investimenti” al fianco di Comuni coraggiosi. “La Regione – ha concluso – deve indicare dove realizzare gli impianti in cui fare il riciclo e il riutilizzo e che siano appetibili dai privati. Chiederemo alla Regione un tavolo congiunto anche con i Sindaci del territorio per creare un sistema in cui il rifiuto sia visto come una ricchezza e non come mondezza”.
17.54 – Intervengono i Sindaci di Olevano Romani e Gavignano. Entrambi i Sindaci danno forza al progetto di nuovo consorzio tra Comuni. Il Sindaco di Olevano ha sottolineato la necessità di una struttura aziendale meglio organizzata e più efficiente. Il Sindaco di Gavignano ha affermato che nelle more del bando di gara pubblicato dal Comune, è parte del progetto di consorzio.
17.39 – Piero Attiani (Valmontone): “La Regione ha fatto delle scelte timide su una materia che ha affossato Lazio Ambiente”. Il Consigliere comunale Valmontone ha anche puntato il dito contro affidamento diretti in house “che poco hanno di legale”, auspicando che Valmontone possa tornare nell’alveo di Lazio Ambiente.
17.35 – Intervengono Battisti e Marini. Il Sindaco di Albano Laziale, Marini, ha salutato con favore l’annuncio dell’istituzione degli ambiti territoriali ottimali, affermando che “i nostri territorio non possono essere la soluzione ai problemi di Roma”. Il Sindaco di Carpineto Romano, Battisti, ha dichiarato che “questa mattina con i Sindaci di Olevano, Segni ed altri ci siamo incontrati per realizzare il nuovo consorzio di Comuni”.
17.33 – Interviene Buschini: “Grazie per la collaborazione non formale e aleatoria del sindacato” nei tavoli di concertazione. “Condivido l’impostazione di Samorè su due filoni: il ciclo dei rifiuti e dall’altra parte Lazio Ambiente. Siamo all’aggiornamento del piano dei rifiuti inserendovi l’innovazione e appostando in bilancio 85 milioni di euro per far crescere la differenziata e coniugare un’impostazione diversa sulla regolamentazione del ciclo dei rifiuti. La Regione arriva in ritardo sulla regolamentazione: non sono mai stati attivati gli ambiti ottimali e questo permette una libera circolazione dei rifiuti nella Regione con l’appesantimento di alcuni territori e la necessità di fare alcune scelte nel territorio di Roma. Questo territorio ha dato tantissimo ed ora non può continuare a dare tanto. Ho depositato una proposta di legge per dare a questa Regione un centro di regolazione rispetto agli investimenti e alla programmazione. Prevede un ambito unico dentro il quale dislocare poi i distretti (diversi nell’area metropolitana) permettendo di chiudere il ciclo in ogni distretto, evitando l’appesantimento avvenuto su questo territorio. Dentro questo territorio metteremo gli investimenti destinati alla Valle del Sacco: abbiamo immaginato che l’ex presidio ospedaliero di Anagni diventi il primo centro ambientale italiano con un presidio di studio, tutela e analisi costante dell’ambiente. Il Lazio ha bisogno di alcuni investimenti sotto il profilo industriale e impiantistico. Ciononostante abbiamo detto un forte no al Ministero per nuovi impianti di termovalorizzazione. Colgo con favore l’idea di un tavolo permanente sul tema”. L’assessore ha quindi accolto la richiesta di cambiare l’oggetto della convocazione del tavolo su Lazio Ambiente. “Su Lazio Ambiente non permetteremo – ha aggiunto Buschini – che qualcuno resti a piedi”. L’assessore ha definito “virtuosa” l’idea avanzata dai Comuni di fare un consorzio, dichiarando che la Regione “vorrà essere parte attiva”. Come? “Dovranno essere realizzati degli impianti che lavorino la differenziata: una filiera innovativa che permetta di valorizzare la differenziata. Su questo mettiamo parte di quelle somme impegnate dalla Regione. Il consorzio di Comuni potrà contare su questo impegno”. “La discarica – ha proseguito – rimane di proprietà del Comune di Colleferro”. “Gli impianti saranno messi sul mercato – ha concluso – ma lo faremo con la garanzia sull’occupazione dei lavoratori”
17.03 – Interviene Silvia Ioli della Camera del Lavoro: “Dobbiamo insistere nel perseguire la realizzazione di un progetto di sviluppo che serve a questo territorio. Non stiamo facendo una difesa di parte perché il tema del ciclo dei rifiuti riguarda tutto il territorio, da Roma fin qui”. “Il sindacato ritiene che tenere insieme occupazione, salute e ambiente si può e si debba fare”.
16.50 – Interviene il Sindaco Sanna: “Ieri sera volevamo parlare del futuro invece chi è stato partecipe dell’attuale situazione ci ha fatto la morale. Questo territorio ha sofferto molto, il Gaia nacque sulla crisi industriale, il Gaia è finito perché è stato gestito male”. Il Sindaco di Colleferro ha quindi attaccato l’ex Sindaco Cacciotti affermando poi che “il Comune di Colleferro ha aiutato Lazio Ambiente pagando fino all’ultimo euro”. “Nostro disponibilità c’è tutta (…) con i privati non vogliamo andarci e sappiamo che la discarica non può essere gestita da privati perché nessun privato vorrà chiuderla nel 2019. Non vogliamo andare in nessun altra società pubblica per questo abbiamo chiesto la terza linea del Consorzio. Siamo pochi, perché alcuni preferiscono scappare: li comprendo perché è più facile abbandonare la barca ma io non lo farò perché chiediamo alla Regione di stare al nostro fianco per risollevare questo territorio. Confermo la disponibilità di noi Sindaci a prenderci ulteriori responsabilità e continuare un percorso che sia pubblico, di diretta gestione nostra e che tuteli l’occupazione”. Applausi sono arrivati al Sindaco quando in conclusione ha dichiarato: “In un nuovo soggetto pubblico non prenderei alcun dirigente di Lazio Ambiente”.
Il segretario comprensoriale Fabrizio Samorè apre l’assemblea pubblica della Cgil Funzione Pubblica a Colleferro alla presenza dell’assessore regionale Buschini, dei lavoratori di Lazio Ambiente e di molti amministratori locali.
“Lazio Ambiente è solo l’ultimo passo della crisi di Gaia” ha affermato Samoré auspicando un coordinamento e controllo pubblico della gestione della raccolta dei rifiuti a “garanzia della legalità”.
“Se non ci mettiamo in testa – ha affermato Samorè toccando il tema della salute pubblica – che non basta fare la conta delle morti ma serve la prevenzione e la diagnosi precoce avremo delle sorprese nel medio termine”, ha aggiunto, proponendo poi la costituzione di un “soggetto collettivo di governance” chiudendo “il ciclo dei rifiuti” utilizzando anche i finanziamenti pubblici.
“Non basta un tavolo congiunturale – ha proseguito rivolgendosi a Buschini – ma serve un tavolo permanente sulla gestione del problema complessivo”.
E avanza la “sfida alla Regione”: cambiare l’oggetto della convocazione del tavolo di marzo dalla “dismissione di Lazio Ambiente” alla “costruzione di un progetto”.
All’assemblea la Cgil aveva invitato i Sindaci della zona dopo aver attaccato, per diverse volte, frontalmente la Regione sulla gestione della crisi di Lazio Ambiente di cui la Giunta Regionale ha stabilito l’alienazione delle azioni.