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Riceviamo e pubblichiamo la presa di posizione della sezione di Artena di Italia Viva che si schiera per il “no” e afferma: “E’ evidente che se il numero di Parlamentari fosse ridotto, maggiori sarebbero i rischi che “interessi terzi” possano incidere in modo sempre più preponderante sull’iter legislativo italiano. Chi parla di eliminare la casta, in questo modo, la sta rafforzando.”
Con questo articolo, vorremmo spiegare le motivazioni per cui noi di Italia Viva sezione di Artena, ci schiereremo votando NO al referendum sul taglio dei parlamentari del prossimo 20 e 21 settembre. La proposta di riforma vuole apportare modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione riducendo il numero di parlamentari: da 630 a 400 per la Camera dei deputai e da 315 a 200 per il Senato. Questo referendum non richiede il raggiungimento del quorum, ovvero della partecipazione del 50% + 1 di aventi diritto al voto perchè confermativo.
Perché NO? Verrebbe a mancare la rappresentanza territoriale. Diminuendo il numero di deputati si passerebbe dall’attuale 1 eletto ogni 96.006 persone a 1 eletto ogni 151.210 persone mentre per i senatori si andrebbe da 188.424 a 302.420. Questo andrà sicuramente a nostro discapito perché avremmo meno rapporto diretto con il rappresentante che, a sua volta, dovrà occuparsi di un elettorato molto più ampio. La riduzione, inoltre, non comporta una migliore efficienza del Parlamento; tale aspetto sarebbe garantito solo dalla modifica di iter legislativi, non considerati proprio in tale riforma.
Molte regioni come la Basilicata e l’Umbria sarebbero poco rappresentate. Inoltre, sarà naturale l’innalzamento della soglia minima per essere eletti per cui alcuni partiti (e di conseguenza quella percentuale di popolazione italiana che li ha votati) non riusciranno ad entrare in parlamento. E’ evidente che se il numero di Parlamentari fosse ridotto, maggiori sarebbero i rischi che “interessi terzi” possano incidere in modo sempre più preponderante sull’iter legislativo italiano. Chi parla di eliminare la casta, in questo modo, la sta rafforzando.
E’ vero che si risparmierebbe molto tagliando il numero di Parlamentari? Assolutamente no; stiamo parlando di un risparmio annuo inferiore a 100 milioni che incidono veramente poco sul bilancio dello stato. Non ha senso un taglio netto dei parlamentari avanzato in questo referendum; una proposta potrebbe essere l’eliminazione di una camera così da semplificare e snellire il processo di approvazione di una legge. Vi lasciamo con alcune domande: Vogliamo veramente avere un parlamento fortemente condizionato? Vogliamo far venire meno la rappresentanza popolare? Quale sarebbe il giovamento di questa riforma?
Livia Latini
Italia Viva Sezione di Artena
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