Segui La Nuova Tribuna su Telegram (clicca qui e iscriviti al canale) o su WhatsApp (clicca qui e registrati)
Bilancio ingessato e nessuna discrezionalità per la XVIII Comunità Montana
La XVIII Comunità Montana dei Monti Lepini sta formando in questi giorni il bilancio di previsione. Ma risente ancora dei cinquantamila euro in meno che la Regione non ha trasferito nel 2016. L’ente ha richiesto i soldi alla Regione ma non sono ancora arrivati né sono giunte risposte.
Per l’anno in corso non ci sono certezze. Ciò significa ingessare un bilancio già all’osso ed eliminare ogni possibilità di intervento sul territorio da parte dell’ente.
I fondi regionali sono scesi infatti da centotrentacinquemila euro a ottantacinquemila. La quasi totalità dei trasferimenti rimasti sono però ingessati per il pagamento dell’unico dipendente e di tre consulenti. I quattro costano 81mila euro l’anno. Per chiudere il bilancio l’ente montano ha bisogno di ulteriori soldi che sarebbero stati trovati dagli amministratori tramite le locazioni degli immobili di proprietà.
La Comunità può infatti contare su alcuni edifici realizzati negli anni passati: la casa del Castagno di Segni, un vivaio ed un caseificio realizzato a Carpineto Romano, per i quali l’ente sta ancora pagando le rate dei mutui (un totale di 19mila euro annui). L’obiettivo per garantire la sopravvivenza dell’ente è dunque quello di riscuotere i canoni di locazione.
In questa forte ristrettezza economica anche gli amministratori non ricevono indennità né rimborsi. Sfigura invece la quota consortile di sedicimila euro l’anno che l’ente dovrebbe versare alla Compagnia dei Lepini, ente presieduto da Quirino Briganti e partecipato da Comuni e Comunità Montane, che ha il compito della promozione dei Monti Lepini.
Della Comunità Montana in questione fanno parte i Comuni di: Artena, Carapineto Romano, Gorga, Montelanico, Segni. Della situazione sono stati informati tutti i Sindaci dei Comuni.
L’assessore al Bilancio: “A queste condizioni meglio chiudere l’ente”
“Se quest’ente deve andare avanti in queste condizioni – ha dichiarato l’assessore comunitario al Bilancio e Patrimonio, nonché vice presidente, Domenico Pecorari – è meglio chiuderlo e investire le risorse nei Comuni. Se invece l’associazione dei Comuni nel programma regionale porta vantaggi per l’erogazione dei servizi, come vigilanza, trasporto scolastico e locale, mensa, allora la Comunità avrebbe senso, altrimenti meglio chiudere tutto”.