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Ieri pomeriggio il Consiglio ha approvato definitivamente il nuovo statuto dell’Università Agraria con una maggioranza netta e trasversale
Alla fine Valmontone avrà due sindaci. Uno al Comune e l’altro all’Università Agraria. Sì perché ieri pomeriggio il Consiglio dell’Università Agraria di Valmontone, ente che gestisce centinaia di ettari di terreni gravati da uso civico, ha approvato definitivamente il nuovo Statuto prevedendo il diritto di voto in assemblea per tutti i cittadini residenti a Valmontone da almeno cinque anni.
Dopo il voto di luglio, a dare l’ok definitivo al nuovo statuto sono stati: il Presidente dell’ente Roberto Pizzuti e i Consiglieri Teti, Rocca, Casagrande, Polce, De Stefano, Bonifazzi e Colucci. Astenuto Mario Cerci. Non hanno partecipato alla seduta i Consiglieri Volpe, Cerci e Miceli. Nell’occasione il Consiglio ha approvato delle correzioni marginali all’atto che ora verrà pubblicato per un mese all’albo.
Successivamente, da un notaio come ci ha spiegato il presidente Pizzuti, verrà stilato l’atto pubblico con cui nascerà la nuova Università Agraria. Avrà dunque forma di associazione, i bilanci e i regolamenti saranno votati dall’assemblea composta da tutti i valmontonesi residenti da cinque anni che si vorranno iscrivere. La stessa assemblea eleggerà il presidente e il Consiglio Direttivo.
Le elezioni e i poteri del nuovo presidente
Le elezioni del nuovo organo di amministrazione avverranno dopo la costituzione del nuovo ente. Sarà ancora il Presidente Pizzuti a convocarle, probabilmente per l’inizio del prossimo anno quando si aprirà la partita politica delle candidature. Attualmente la maggioranza che governa l’Agraria appare disunita forse proprio in prospettiva della scelta del nuovo candidato presidente. Da tempo Pizzuti è in rotta con l’altra anima della maggioranza, incarnata in Comune dal sindaco Latini. Tanto che la riforma dello statuto è stata fatta anche con i voti delle opposizioni.
Come avevamo già spiegato in questo articolo, alla luce della nuova normativa nazionale la partita per l’Agraria sarà decisiva per Valmontone. Il prossimo presidente avrà infatti anche l’onere di portare avanti una trattativa con il Comune di Valmontone: il passaggio all’Agraria stessa dei terreni gravati da uso civico gestiti dal Comune. Ma il prossimo presidente avrà anche il vantaggio di gestire tutto in forma privatistica: come un’associazione di diritto privato il cui unico vincolo sarà costituito dallo statuto e dalle norme sugli usi civici e sui domini collettivi.