Segui La Nuova Tribuna su Telegram (clicca qui e iscriviti al canale) o su WhatsApp (clicca qui e registrati)
Presidente e sei Consiglieri hanno votato a favore del testo che potrà essere emendato a settembre. Roberto Pizzuti e Valter De Stefano hanno annunciato le loro candidature
Il Consiglio dell’Università Agraria di Valmontone ha adottato il nuovo statuto e dovrà tornare a votarlo il 10 settembre prossimo. Nel Consiglio che si è tenuto ieri pomeriggio la decisione è stata unanime. Ciò non significa però che sia stata condivisa da tutti, infatti in Consiglio mancavano sei Consiglieri tra quelli di maggioranza e quelli di minoranza. Anche se parlare di “maggioranza” di “minoranza” ormai è un nonsenso: gli schieramenti sembrano essere completamente saltati.
A favore del documento ha votato il presidente Roberto Pizzuti e i Consiglieri Giorgio Rocca, Dino Polce, Valter De Stefano, Domenico Bonifazi, Francesco Teti e Fabio Casagrande. Durante il Consiglio c’è stata una sola dichiarazione, quella del presidente Pizzuti. “Dato che c’è un giornalista in sala – ha dichiarato Pizzuti durante il Consiglio – vorrei ricordare che il voto di oggi adotta lo statuto ma non lo approva: dovrà essere votato di nuovo il 10 settembre. Rispetto a quanto sta succedendo – ha proseguito il Presidente – vorrei dire che la questione è politica ma non riguarda il metodo di voto e non si può risolvere qui dentro perché questa è un’aula amministrativa. La questione politica si risolverà fuori da quest’aula con le candidature quando si faranno le liste. Io posso dire che sarò in pista, non so se come candidato presidente, con La Spiga“.
Nella serata di ieri, dopo il Consiglio, anche il Consigliere Valter De Stefano ha annunciato la sua candidatura a presidente affermando: “Colgo l’occasione per mettermi a disposizione e proporrò la mia candidatura per le prossime elezioni come Presidente della U. A. a tutte le forze che sosterranno i nostri principi fondati sulla democrazia, anche pronto a fare un passo indietro per il bene della nostra Città per dare risalto al nostro Patrimonio collettivo“. Inizia così la battaglia elettorale per la gestione di un ente agrario che, per i terreni che gestirà, sta per diventare tra i più importanti d’Italia.