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L’ordinanza di ieri sospende quasi tutte le attività “in elezione” negli ospedali del Lazio coinvolti nella rete di emergenza o nella gestione di pazienti Covid. A medici di base e pediatri il compito di fare test e disporre isolamenti e quarantene. Lanna (SNAMI): “Senza un tavolo di concertazione è un sopruso”
Che le Asl del Lazio fossero in forte difficoltà sul contact-tracing era evidente già da tempo. Forse per questo la Regione ha deciso ieri di dare nuove disposizioni ai medici di famiglia e ai pediatri per intensificare la lotta al coronavirus. Con un’ordinanza Zingaretti ha disposto che anche tutti i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta somministrino i test antigenici, dispongano gli isolamenti e le quarantene.
Se prima i test potevano essere eseguiti dai medici e dai pediatri volontari, ora sarà un obbligo di tutti. Dunque ai medici di famiglia e ai pediatri la Regione assegna quelle competenze che fino ad oggi erano dei Servizi di Igiene e Sanità delle Asl. Ecco cosa prevede sui medici di base e i pediatri l’ordinanza di ieri (scaricala cliccando qui):
in linea con quanto previsto dall’ACN per i rapporti con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta in termini di rafforzamento del servizio di indagine epidemiologica con il tracciamento dei contatti (contact tracing), l’accertamento per l’identificazione rapida dei focolai, l’isolamento dei casi e l’applicazione delle misure di quarantena, nelle more della sottoscrizione dell’accordo integrativo regionale:
– i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta procedono all’esecuzione dei test antigenici presso i propri studi, le sedi messe a disposizione dalle Aziende sanitarie o presso altre sedi all’uopo individuate in raccordo con i Dipartimenti di Prevenzione delle ASL;
– i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta dispongono per i soggetti risultati positivi al Covid -19, il periodo di inizio e fine dell’isolamento con conseguente adozione del provvedimento contumaciale;
– i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta dispongono, per i contatti stretti di soggetti risultati positivi al Covid-19, il periodo di inizio e fine della quarantena, con conseguente adozione del provvedimento contumaciale.
Lanna (Snami): “Senza un tavolo di concertazione quest’ordinanza è un sopruso”
Contro il provvedimento insorge lo Snami, il Sindacato nazionale autonomo medici italiani, con il segretario provinciale di Roma, Giuseppe Lanna. “Un’ordinanza così, senza un tavolo di concertazione che è previsto dall’accordo collettivo nazionale, diventa un sopruso” dichiara Lanna, che ricorda Roberto Stella, medico di medicina generale, presidente dell’Ordine dei Medici di Varese e presidente della Società scientifica Snamid, morto sul campo senza dispositivi di protezione.
“Sono mesi che alla Regione facciamo richieste di avere un tavolo di confronto – spiega Lanna – e non sono mai state prese in considerazione. Dal 15 marzo avevamo chiesto il rafforzamento dei Sisp e la fornitura di dispositivi di protezione individuale. Nella Asl Roma 5 ci sono stati dati un camice e una mascherina a settimana dalla metà di aprile fino alla decade di maggio e attualmente non ci forniscono nulla. Mi chiedo come si possa pensare – conclude Lanna – di non escludere dall’ordinanza almeno i medici “fragili”, che cioè potrebbero essere a rischio o sottoposti a terapie immunosoppressive”.
Il blocco delle attività “in elezione” e i vaccini nelle farmacie
L’ordinanza, tra le altre cose, blocca anche in tutto il Lazio le “attività in elezione (ad eccezione degli interventi in classe A e B e quelli collegati all’assistenza oncologica) per tutte le strutture coinvolte nella rete dell’emergenza o comunque coinvolte nella gestione dei pazienti COVID-19”. Inoltre “dispone l’integrazione della distribuzione dei vaccini da parte delle Farmacie di cui al punto 4 dell’ordinanza n. 62/2020 anche ai soggetti dai 6 ai 17 anni, senza condizioni di rischio per patologia”.
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