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Comune e privato votano contro la richiesta della Asl Roma 5. Il sindaco di Valmontone, Latini: “Sono preoccupato per il territorio”
Sono ai “ferri corti” i soci del Valmontone Hospital. La più rilevante società pubblico-privata del territorio, operante nella sanità, sta affrontando una situazione sociale travagliata, con la Asl Roma 5, il Comune e il privato impegnati in un confronto serrato. Da qualche tempo i servizi in regime privato (quelli non accreditati) sono bloccati. A pagarne le conseguenze sono gli utenti, che devono ricorrere ad altre strutture.
A fermare tutto sarebbe stata la Regione tramite la Asl, sostenendo che quei servizi non possano essere erogati, nonostante per anni sia andato diversamente. Il 12 settembre, in un’assemblea straordinaria dei soci, si è arrivati al redde rationem. La Asl Roma 5, con il direttore generale Giulio Santonocito, ha fatto mettere ai voti un’azione di responsabilità nei confronti del direttore generale Trionfera, ritenuto anche incompatibile per la sua posizione di garante dell’anticorruzione.
Il dibattito che ne è seguito non è noto, ma è certo che la richiesta è stata respinta. Il Comune di Valmontone, rappresentato dal sindaco Alberto Latini, ha infatti votato contro la proposta della Asl. L’ente locale si è così schierato col privato a difesa della struttura sanitaria. Secondo indiscrezioni, Latini avrebbe fatto un intervento duro e deciso a difesa del Valmontone Hospital, prendendosela con la “cattiva politica”.
Della vicenda si è però parlato in consiglio comunale a Valmontone l’altro giorno. Il Valmontone Hospital, con i suoi 12,5 milioni di euro di fatturato nel 2021, contribuisce ogni anno con circa 330 mila euro alle finanze del Comune. Ma, come ha sottolineato il consigliere Piero Attiani, “non può lavorare a pieno regime”. “Nessun posto di lavoro verrà toccato finché sarò sindaco” ha dichiarato Latini in consiglio.
Il direttore generale della Asl Roma 5, Giulio Santonocito, non ha voluto commentare la questione. È intervenuto invece il sindaco Alberto Latini, che si è detto “preoccupato per le conseguenze sul territorio. “Non appena venuto a conoscenza della problematica sorta – ha detto il sindaco in una nota sollecitata da questo giornale -, ho cercato in veste del mio ruolo istituzionale di mettermi in contatto con gli organi preposti all’interno della Regione Lazio al fine di giungere a una soluzione positiva nel più breve tempo possibile”.
“Ribadisco la mia preoccupazione – ha proseguito Latini -, condivisa anche nel consiglio comunale dell’8 settembre, per le conseguenze sul territorio, sia in termini di assistenza sanitaria che per il mantenimento dei livelli occupazionali all’interno della Valmontone Hospital, che finché sarò sindaco non si toccano”.
“Dopo aver ascoltato la relazione del Direttore Trionfera e le dichiarazioni del Collegio sindacale – ha precisato Latini – ho votato contro perché ritengo la richiesta formulata dal Socio Asl non fondata nel merito, e che fa trasparire intenti di carattere politico. Mi rimetto però agli organi di controllo per quanto riguarda la verifica degli ulteriori aspetti sollevati di incompatibilità e di conflitto di interessi”.
Come andranno a finire le cose non si sa. Dopo il rigetto dell’azione di responsabilità contro il direttore generale, il confronto politico-amministrativo è ancora in corso. I servizi in regime privato non accreditato sono ancora bloccati. Sarà da vedere, l’anno prossimo, quanto questo blocco avrà inciso sul dividendo che ogni anno il Valmontone Hospital “stacca” per il Comune e la stessa Asl.