“Pozza dà ‘ncorbo”: agricoltore esasperato dal cinghiale a Valmontone [VIDEO]

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I cinghiali arrivano anche alla Cacciata a Valmontone: uno si diverte in un campo d’avena mentre un agricoltore lavora il terreno

cinghiale valmontone

Orma non c’è luogo in cui i cinghiali non la facciano da padrone. Pure i campi della Cacciata di Valmontone sono diventati il loro “parco giochi”. Lo testimonia un video girato da un agricoltore mentre sta lavorando un campo di avena. Il cinghiale si diverte sulla parte del campo già mietuto e anche su quello in cui l’avena va ancora raccolta, così l’agricoltore non può che lanciare un’esclamazione tanto nota nella zona: “Pozza dà ‘ncorbo!”

Quindici giorni fa contro l’invasione dei cinghiali aveva manifestato a Roma la Coldiretti, chiedendo l’intervento dell’Esercito. Secondo la confederazione agricola, gli animali selvatici sono “la causa di vittime nelle strade e coltivazioni devastate, mentre la peste suina mette in pericolo gli allevamenti di maiali e la norcineria nazionale”. Tra i manifestanti anche gli agricoltori di Valmontone.

Prandini: “A causa dei cinghiali persi ottocentomila ettari coltivati”

“Questa è l’ultima manifestazione pacifica che facciamo – aveva detto il presidente nazionale Ettore Prandini – , se non otterremo risultati la prossima volta saremo a Montecitorio poiché non è assolutamente sostenibile la situazione nella quale ci hanno messo. A causa dei cinghiali abbiamo persi ottocentomila ettari coltivati, mettendo a rischio la nostra capacità produttiva in un momento peraltro delicato a causa della guerra in Ucraina”.

“E’ paradossale che con i costi fuori controllo noi dobbiamo spendere di più per coltivare e il raccolto ci vien distrutto dai selvatici. Ma ci sono anche agricoltori che hanno addirittura perso la vita a causa dei cinghiali – ha continuato il presidente della Coldiretti – e in un Paese normale ciò non dovrebbe essere possibile.

“La Prefettura di Roma – aveva concluso Prandini il 27 maggio – ha annunciato che farà il provvedimento di abbattimento, ma non deve valere solo per la Capitale o la Regione Lazio, noi ci aspettiamo che già nei prossimi giorni lo stesso provvedimento sia attuato a livello nazionale per porre fine a una situazione paradossale che ha già visto chiudere decine di migliaia di aziende agricole”.

Questo giornale è stato tra i primi a parlare dell’invasione dei cinghiali nella zona. A Velletri, sulla via dei laghi, gli animali hanno provocato diversi incidenti. Hanno anche distrutto gli orti delle zone alle pendici del Monte Artemisio. Altri danni sono stati fatti a Segni e Carpineto, dove gli ungulati hanno fatto incetta di tartufi. Stesso discorso a Subiaco. Nonostante le diverse manifestazioni, pare che ancora non si sia trovata una soluzione al problema.

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