Primarie PD: a Valmontone battaglia all’ultimo voto. Mattia per la prima volta isolata

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L’appuntamento del 1° dicembre sarà un’occasione di più per contarsi…

Agli osservatori più attenti non sarà sfuggita una cosa: Valmontone è una città molto politicizzata. Lo è perché ha una certa storia politica, lo è perché il Pd è forte e lo è perché è una delle pochissime città ad esprimere un Consigliere regionale. Cioè Eleonora Mattia. La Mattia è stata eletta con un altissimo numero di preferenze, in un bacino, quello del PD, in cui hanno “pescato” in misura minore anche Leodori, Vincenzi e Lena.

Dopo le elezioni regionali le Primarie del 1° dicembre prossimo potranno essere finalmente il momento di contarsi e stabilire il peso di ogni componente politica. Perché se alle regionali Leodori, Vincenzi, Lena e la Mattia potevano fare accoppiate di genere, alle Primarie in arrivo il popolo democratico sarà diviso in correnti. E ogni corrente mirerà alla supremazia.

Agli attenti “politicizzati” non sarà nemmeno sfuggito il numero di valmontonesi candidati alle Primarie. Ce ne sono ben tre: Mirko Natalizia, Eleonora Zianna e Eleonora Mattia. Dall’esame delle liste emerge però che a Valmontone la lotta sarà tra due blocchi: da una parte quello di Astorre (radicato in provincia) e dall’altra quello di Mancini (uomo di Orfini, radicato a Roma).

Fatalità (?) vuole che tutti gli amministratori comunali valmontonesi (anche se in correnti diverse) “tirino il carro” alla “cordata” di Astorre. Lo fa il Sindaco Latini, che alle regionali ha portato Vincenzi (Consigliere regionale schierato in prima persona con Astorre). Lo fanno il vice Sindaco Bernabei e il presidente Natalizia, che alle regionali hanno portato Leodori. Portano Astorre anche Zianna e gli stessi Angelucci. Al “carro” di Mancini fa invece capo Eleonora Mattia. Inevitabile che il 2 dicembre nel Circolo si vadano tirare le somme…

…sempre se le Primarie si terranno a dicembre

La “resa dei conti” prima o poi avverrà, tuttavia c’è da vedere se la data sarà davvero quella 1° dicembre. In questi giorni il candidato Claudio Mancini ha “sparato forte” contro gli avversari. Mancini ha affermato a mezzo Facebook: “Questa notte ennesima forzatura delle regole. Sospendo la campagna congressuale. W il pd. Via i cialtroni“.

Il messaggio è stato rilanciato dalla stessa Eleonora Mattia: “Quello che sta accadendo per questo congresso regionale è una vergogna. Se non si capisce che un partito ai minimi storici deve lavorare, unito, per recuperare la fiducia degli elettori e si continua coi soliti giochetti, per ottenere qualche seggio in più nella sfida congressuale, è evidente che siamo distanti anni luce dai problemi dei cittadini. Nella notte l’ennesimo tentativo di forzare la mano sul numero dei seggi mentre, sui territori, continuiamo a vedere personaggi non tesserati del Partito Democratico impegnarsi nella contesa per l’elezione del segretario regionale. Tutto ciò non mi appartiene. Non appartiene alla mia visione di una politica come bene comune e non come strumento di mera conquista di potere e di poltrone. Per questo motivo credo sia il momento di fermarsi, aspettando che si faccia pulizia da metodi e personaggi che nulla hanno a che vedere con la reale vocazione del Partito Democratico!

Parole grosse dunque in casa Pd che, ancora una volta, non perde l’occasione di socializzare le proprie crisi interne, questa volta in realtà incentrate sul rapporto tra Roma (in cui pare forte Mancini) e le province (in cui Astorre domina). A cosa porterà tutto ciò? Secondo i ben informati lo scontro dovrebbe essere risolto a livello regionale (a breve) oppure a livello nazionale. In questo secondo caso potrebbe slittare ancora la data delle Primare. E con esso la conta tra le correnti sulla capacità di portar voti al partito.

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