Rivolta in carcere a Velletri: due giorni di protesta

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della CGIL FP che esprime solidarietà agli agenti della Polizia Penitenziaria

Foto d'archivio

Per due giorni nell’Istituto Penitenziario di Velletri 260 detenuti hanno dato vita ad una protesta: si sono rifiutati di rientrare nelle proprie celle e hanno distrutto tutte le telecamere di sorveglianza e dato fuoco ad alcuni materassi e lanciando bombolette di gas accese al personale di Polizia Penitenziaria che cercava un dialogo.

Come denunciamo da anni, la carenza del personale, dimezzato in tutti gli istituti detentivi italiani, non garantisce la sicurezza e l’ordine all’interno delle carceri, provate anche dal sovraffollamento. A Velletri infatti ci sono 600 detenuti a fronte di 412 posti, e sono gestiti da meno di 200 unità, dove ne servirebbero il doppio.

La situazione nei penitenziari del distretto del Lazio è davvero allarmante: solo pochi giorni fa i detenuti di Rieti sono stati protagonisti di una simile protesta. Continuano ad aumentare le aggressioni nei confronti degli agenti e le persone detenute sono sempre più stremate dalle condizioni igienico-sanitarie a cui sono costretti.

Chiediamo che si prendano urgenti provvedimenti, a partire dagli investimenti e nuove assunzioni, sulla formazione e sulle retribuzioni, nonché sull’attuazione di nuove procedure e protocolli che consentano alle lavoratrici e ai lavoratori di operare senza rischi e danni permanenti per la salute fisica e mentale.

È inaccettabile per uno stato fondato sul diritto che gli istituti penitenziari siano diventati luoghi sempre più disumani sia per coloro che sono detenuti, che per il personale che vi opera ad ogni titolo – dalla sicurezza al sanitario; come dimostrano anche i continui suicidi: ad oggi si sono tolti la vita 60 detenuti e 6 agenti di polizia penitenziaria.

FP CGIL Roma e Lazio, Giancarlo Cenciarelli
FP CGIL Rm Sud-Pomezia-Castelli, Giammario Innammorato

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