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Ieri mattina a Velletri la commemorazione dei bambini di Colle Caldara in un sacrario sistemato e trasformato in luogo di meditazione
“L’eco del dolore di allora arriva fino a noi e abbiamo il dovere di costruire una memoria su quelle tragedie”. Il sindaco Orlando Pocci ha così ricordato, ieri, la tragedia dei bambini di Colle Caldara. “In quei giorni – ha ricordato Pocci leggendo il suo discorso – l’intero paese si strinse intorno a quelle bare” e oggi “tanti altri bambini continuano a morire in medio oriente e in Africa” ha aggiunto.
Ad ascoltare il sindaco c’erano: Don Roberto Mariani, le forze dell’ordine, i vertici del Parco dei Castelli, i parenti dei bambini, il comitato territoriale Calliope rappresentato da Giuliano Cugini e l’associazioni nazionale vittime civili di guerra. Poco più in là, in macchina perché impossibilitata a raggiungere il luogo della cerimonia, Olga Spallotta, la mamma di 96 anni che il 30 marzo scorso ha ricordato i fatti del 1952 in un video.
La commemorazione si è svolta sotto un freddo invernale e un cielo limpido che permetteva di vedere il mare. Durante l’omelia che ha preceduto la cerimonia civile, Don Roberto Mariani ha ricordato che “non esistono guerre giuste né violenze che possano giustificare del sangue innocente”. “Non possiamo tacere – ha aggiunto il sacerdote – perché in alcune occasioni il silenzio non è buono: il silenzio che vuole far dimenticare, che non dice la verità e non ricorda le cose importanti, bisogna sradicarlo nella nostra vita di cristiani e di uomini”.
Accanto al sindaco di Velletri era presente il consigliere regionale Daniele Ognibene che per l’anno prossimo ha promesso una celebrazione più grande. Nel 2022 ricorrerà il 70° anniversario della tragedia e Ognibene ha affermato che il sacrario “sarà inserito nelle guide del parco dei Castelli Romani”. “Per i 70 anni le attività non si concluderanno nel giorno della commemorazione ma andranno avanti anche nelle settimane successive” ha detto il consigliere regionale. La cerimonia si è conclusa con la lettura di un articolo sugli avvenimenti dell’epoca scritto da Ugo Zatterin.
La sistemazione del sacrario di Colle Caldara
L’area in cui nel ’52 morirono i bimbi è stata sistemata dal Comune e dal Parco dei Castelli Romani. Una staccionata e delle panchine hanno reso il monumento un luogo di meditazione. Per i lavori anche il Comitato Territoriale Calliope si è complimentato con il Parco dei Castelli e con gli operai del Comune.
Come arrivare al sacrario di Colle Caldara a Velletri
Il sacrario si trova su una traversa della via dei Laghi. Da Velletri bisogna superare la struttura “San Raffaele” e dopo tre o quattro curve bisogna prendere una strada a destra, passando un cancello. Dopo un centinaio di metri, quando al strada “piega” a sinistra, il sacrario si trova a destra, in un punto leggermente scosceso. Da lì si possono vedere i Monti Lepini, parte della pianura pontina e il mare e riflettere sui fatti del 30 marzo 1952.
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