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I carabinieri hanno arrestato due bande italo-albanesi, una delle quali ha operato a lungo a Velletri. Le indagini sono partite dopo l’omicidio di Cristian Di Lauro ad Artena
La banda italo-albanese della droga di Velletri è stata arrestata. I carabinieri di Frascati hanno eseguito stamattina un’ordinanza del Tribunale di Roma nei confronti di ventisette persone facenti parte di due associazioni per delinquere. Una era attiva a Velletri, l’altra a Roma. Entrambe erano in conflitto tra loro.
Agli arresti di oggi si è arrivati grazie alle indagini partite dall’omicidio di Cristian Di Lauro, il giovane di Velletri ucciso ad Artena il 27 dicembre 2017. I resti dell’uomo furono trovati carbonizzati in una macchina sulla via Tuscolana, nel territorio di Macere. Nessuno, a quanto pare, per ora è indiziato del suo omicidio.
La banda di Velletri
Da quanto riferisce una nota dell’Arma, a capo dell’organizzazione criminale che operava su Velletri c’era un albanese. Si tratta di Ermal Arpaj, già arrestato in precedenza e raggiunto oggi da quest’altra ordinanza del Gip di Roma. La sua organizzazione era collocata a Velletri ma procurava “considerevoli quantitativi di narcotici” anche nei Castelli Romani, a Roma e sul litorale pontino.
“Da quanto accertato – si legge nella nota -, il gruppo criminale è accusato essere solito svolgere la propria attività illecita mediante consegne di narcotico effettuate in forma itinerante e “a domicilio”, modalità adottata anche per evitare di incorrere in frequenti controlli da parte delle forze dell’ordine”.
I fornitori esteri e il conflitto tra bande
Pare che la banda si rifornisse di cocaina da due “linee”: da Porto Sant’Elpidio, nelle Marche, e dall’estero (Olanda e Colombia). La droga veniva tenuta a casa o in alcuni garages. Per il controllo dello spaccio a Velletri, l’organizzazione è entrata anche in conflitto con un’altra associazione: quella capeggiata dall’albanese Elvis Demce (anche lui arrestato da tempo).
Da questo conflitto sono nati anche agguati e progetti di omicidio. Un agguato a Arpaj è avvenuto a Lanuvio il 9 luglio 2020, senza vittime, se non il ferimento di una persona. Nel settembre successivo, la villa dello stesso albanese è stata data alle fiamme a Velletri. Arpaj è poi fuggito in Spagna e, una volta tornato in Italia, è stato arrestato a Fermo dai Carabinieri di Latina mentre stava progettando l’omicidio di Demce. Ora tutto è stato ricostruito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati e Roma e sarà vagliato dalla Magistratura.
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