Bali, dove il Re degli Spiriti combatte con la Regina dei Demoni

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Dopo Ho Chi Minh, tappa in Indonesia, a Bali: tra templi, laghi, risaie, canyon, tramonti mozzafiato e caffè molto… particolari

di Gabriele Pizzotti
gabriele pizzotti bali luwak

Sveglia alle cinque del mattino per un viaggio di quattro ore verso Bali. Ho preso molti aerei nella mia vita ma quello mi sembrava l’aereo più pazzo del mondo. C’erano sì e no trenta persone ed è stato un viaggio con tante turbolenze, ma contro ogni aspettativa sono arrivato. Dopo tre ore di fila all’immigrazione ero contento di aver finito e una volta uscito dall’aeroporto un taxi mi aspettava per portarmi a Bali, al mio bellissimo hotel a 2 stelle per soli 3€ a notte. Anche lì niente carta igienica né asciugamani. Ho anche provato a chiederla alla reception ma non l’avevano. Mi hanno spiegato che in Asia molte volte non si trova perché vicino a ogni water puoi trovare un tubo con l’acqua.

Rassegnato e affamato ho fatto un giro nei dintorni, trovando un ristorante che faceva una pizza a soli 2€. Presa la pizza sono andato a mangiarla in spiaggia in compagnia di uno splendido tramonto sulla spiaggia di Kuta. Per quel poco che ho camminato per strada le persone mi vedevano come uno sceicco: i nostri soldi qui valgono davvero tanto. Mentre camminavo per la città, quasi ogni persona mi avvicinava per chiedermi di comprare qualcosa o semplicemente se volessi noleggiare uno scooter.

Nella strada di ritorno dalla spiaggia all’hotel molte ragazze mi hanno invitato a fare un massaggio per sole 100.000 rupie: più o meno 6€ per un’ora. Molto invitante, ma stavo cercando di risparmiare. A una in particolare non importava dei soldi e mi ha chiesto di sedermi vicino a lei per strada, a parlare un po’, mentre mangiava del riso con delle verdure – niente posate – seduta a terra. Ho così concluso la giornata avendo già un’amica. In questa città così solare, come dice uno dei detti del posto, “regna la pace e la tranquillità, in cui la vita va vissuta senza stress né pensieri”.

Il Pura Taman Ayun a Bali

Mattina seguente nuova destinazione: il tempio Pura Taman Ayun. Era la prima volta nella mia vita che entravo in un tempio. Per entrare è obbligatorio indossare il Lungui, un indumento che può assomigliare a una specie di gonna di seta e che serve per coprire le gambe. Il tempio era sommerso dal verde come un po’ tutta la città. Quando si cammina lì dentro tutti i pensieri negativi se ne vanno. Il silenzio è sempre con te mentre una guida buddista ti accompagna: una persona così pacata che ti viene quasi invidia.

Il Pura Taman Ayun

l tempio di Pura Taman Ayun è molto famoso per la storia del Barong, il Re degli Spiriti, capo delle schiere del bene, che combatte contro il suo nemico, Rangda, la Regina dei Demoni. Vi si celebra anche una danza (o un rituale) in cui Rangda lancia la sua magia nera contro Barong, che riesce a essere più forte, vegliando da sempre sulla popolazione balinese.

Dopo questo magnifico racconto mi sono diretto in una piccola fabbrica artigianale a cielo aperto di tè e caffè. Proprio lì, al Luwak coffee, nasce uno dei caffè più antichi del mondo: il Kopi Luwak. La particolarità è che per produrre questo tipo di caffè i chicchi vengono prima fatti mangiare al Luwak, un adorabile zibetto della palma. Poi si prendono le sue feci e le si trasformano in caffè. Si può fare una degustazione gratuita di dieci tipi di caffè e sei tè diversi, circondati da centinaia di piante. Ogni angolo è perfetto per scattare foto con grandi nidi in cui puoi entrare e un Luwak con cui giocare.

Sul lago Bratan

Sorpreso dalla bontà di tutto quello che avevo assaggiato, sono andato al lago Bratan, noto per i suoi templi circondati d’acqua. Vicino al lago quale si può trovare un percorso di foglie galleggianti in cui ci si può divertire saltando da una foglia all’altra, con il rischio di cadere nel lago. C’è anche un enorme giardino pieno di conigli e qualche barbagianni con cui si può scattare una foto in cambio di una piccola donazione, che serve per dare da mangiare agli animali e tenere pulito il loro habitat.

L’isola di Bali è molto popolare per le ampie risaie che si possono trovare sulle colline. Non c’è cosa più bella di fermarsi a mangiare seduti su uno sgabello, guardando lo Jatiluwih: sembra quasi un dipinto con risaie infinite. Quando inizia a fare sera moltissime persone si affrettano per guidare fino al tempio più famoso. È il Tanah Lot, in riva al mare, da cui si può veder tramontare il sole. La luce accentua i colori cupi dell’edificio, donandogli un arancione quasi naturale.

Bali Tanah Lot
Il tramonto sul Tanah Lot

L’Hidden Canyon Beji Guwang

Un altro luogo da vedere è l’Hidden Canyon Beji Guwang, che tra le rocce custodisce un villaggio. Nel canyon c’è un percorso in cui si cammina per quasi un’ora a piedi nudi nel fango, arrampicandosi sulle rocce. Il tragitto può essere davvero pericoloso perché se si scivola si può cadere da un’altezza importante e atterrare sulle rocce. Ma si è accompagnati da una guida che fa quel percorso da una vita e ti dà una mano nei punti più critici.

Quasi alla fine del cammino c’è la possibilità di dondolarsi con una fune. Ovviamente non ci ho pensato due volte e, per cinque minuti, mi sono sentito come Tarzan, libero e un po’ selvaggio. Fortunatamente il percorso era a senso unico e alla fine ci aspettava una bella camminata su un marciapiede tra i campi di peperoncino.

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