Poste, la Conf.A.E.L. annuncia un’assemblea pubblica contro i disservizi

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De Stefano: “Si risolve il problema soltanto riformando di nuovo tutto”

Cosa c’è davvero dietro i tanti problemi nella consegna della posta? Un accordo firmato dai sindacati maggiormente rappresentativi che rivede la zone di competenza di ogni postino. Un accordo che cambia gli orari di lavoro, riduce il numero di postini per città e, almeno per ora, crea disagi e mancati recapiti. Contro questo accordo si è schierato un altro sindacato: si chiama Conf.A.E.L. ed è rappresentato (quanto al comparto Poste) dal valmontonese Valter De Stefano

La situazione prima e dopo l’accordo sulla “riforma del recapito”

Le difficoltà di questi mesi secondo De Stefano dipendono da modifiche strutturali al servizio. “Prima il territorio di Valmontone era diviso in 7 zone – spiega De Stefano -, quello di Labico in 2 zone e quello di Colleferro in 9 zone, ognuna servita da un portalettere. Ora invece le zone sono state ridotte a 3 per Valmontone, 1 per Labico, 4 per Colleferro: si capisce quindi che ogni postino ha visto aumentare l’estensione delle aree da servire mentre ogni città è servita da meno portalettere. I problemi però non sono finiti perché invece di accorpare i portalettere di Artena a Valmontone, dove dal 2000 esiste un ufficio di recapito a norma, tutto è stato spostato a Velletri. Vi immaginate – prosegue De Stefano – un portalettere che per servire Valmontone deve partire da Velletri? Si perde un’ora e mezza soltanto per andare e tornare, diminuendo la produttività del lavoro e aumentando costi e disagi per lavoratori e cittadini”.

La consegna della posta è divisa tra portalettere “titolari” e business

Così con la riforma del recapito a Velletri sono state accentrate le zone di Labico, Valmontone e Artena. Colleferro ha invece mantenuto un proprio ufficio che serve sia Colleferro sia Segni. Ma non basta: un’altra ristrutturazione riguarda la consegna della posta. I portalettere sono infatti divisi tra “titolari” e “business”. “La mattina dalle 8.30 alle 16 – spiega De Stefano – consegnano i titolari mente la posta prioritaria e le raccomandate celeri vengono ripartite in altri due turni che partono alle 10.30 e alle 13.30 a giorni alterni. Con la bella stagione i disagi sono ancora contenuti – ha spiegato Valter De Stefano – ma pensate che succederà quando sarà inverno: i dipendenti interni dovranno stare alle 5 del mattino a Velletri, rimettendoci di carburante e subendo il clima, inoltre mi chiedo che figura farà un portalettere che farà il turno delle 13.30-21 e dovrà bussare alla porta di un’anziana signora alle 20.”

“A ottobre una grande assemblea per trovare la soluzione”

Qualche giorno fa i Sindaci della zona hanno incontrato la direzione logistica di Poste Italiane. L’azienda ha assicurato che entro la metà di ottobre i problemi si dovrebbero risolvere. Una previsione che non convince il rappresentante sindacale della Conf.a.e.l. che mira a un’altra iniziativa. “Ringrazio i sindaci per quel che hanno fatto – ha commentato De Stefano – ma secondo me non si risolve niente. Si risolve soltanto nel riformare tutto di nuovo. Per questo motivo prima del 24 ottobre – ha concluso De Stefano – faremo una grossa assemblea pubblica a Valmontone invitando tutti i portalettere, tutti i sindaci e i vertici delle Poste, per discutere le problematiche che ci sono e per trovare e proporre delle soluzioni”.

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