Le parole della politica (che a volte i politici toppano)

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È tanto vero che la qualità della politica sta nel consenso quanto che la qualità delle regole sta nelle parole. Ma che succede se i politici non sanno parlare la lingua del diritto eppure fanno leggi e regolamenti? Che scriveranno regole pasticciate. Come accade spesso in Italia a causa dell’imbarbarimento della classe politica che, altrettanto spesso, dimostra di sbagliare non solo i congiuntivi e i condizionali ma anche l’abc delle parole più usate nell’attualità politica. Allora, a parte il verbo transigere (di cui abbiamo già detto), partiamo dalle… basi.

Fare un “protocollo”

Sarà capitato anche voi, ogni tanto, di sentir dire a questo o quel personaggio politico che ha “fatto un protocollo”. Non vi siete mai immaginati quel personaggio nelle vesti di un operario di una cartaria intento a creare a mano il foglio protocollo perfetto? Poi però si scopre che in realtà intendeva dire che “ha scritto una lettera e l’ha fatta protocollare” presso l’ufficio competente, che ha quindi apposto un numero identificativo sul documento. Così “cadono le braccia” e forse… era migliore la prima idea venuta in mente.

Nomina Vs Elezione

“Da chi è eletto il presidente del Consiglio dei Ministri?”, oppure “Da chi è nominato il Sindaco?” sono le tipiche domande a trabocchetto che si facevano al primo anno di educazione civica. Oggi l’educazione civica non si fa più e sempre più persone ci cascano. È infatti tipico di alcuni politici dire che, all’esito di una votazione, si è “ricevuta una nomina”. Eppure le nomine vengono “dall’alto” e sono espressione dell’esercizio del potere di un’autorità, normalmente monocratica (ad esempio il Sindaco o il Capo dello Stato).

In politica si nominano i Ministri, gli Assessori, i delegati. L’elezione avviene invece al termine di una consultazione di più persone, all’interno di un collegio di aventi diritto ad esprimersi tramite il voto. Si eleggono quindi i parlamentari, i consiglieri comunali e regionali, il Presidente della Repubblica e i sindaci. Dire che un sindaco o un presidente è “nominato” è l’inizio dell’inversione dei ruoli democratici.

Ovvero

Drammatica può diventare la situazione sul termine “ovvero” qualora si cerchi di scrivere o interpretare un regolamento, una legge o un’ordinanza. In linguaggio corrente “ovvero” sta per “vale a dire”, “cioè”. Nel linguaggio legale vuol dire “oppure”. La differenza? Valutatela voi.

Residui attivi e passivi

Nella contabilità dei Comuni non si parla mai di crediti o debiti ma di “residui”. Si tratta di somme che vanno pagate o incassate e che risalgono ad anni pregressi. Sono “residui attivi” se si tratta di crediti del Comune; sono “residui passivi” se si tratta di debiti. C’è chi giura di aver sentito in qualche Consiglio comunale parlare di “crediti passivi”.

Illegittimità Vs illegalità

“Questo atto è illegittimo quindi è nullo! Questo provvedimento è illegale!”. Non c’è politico che non abbia mai pronunciato almeno una di queste frasi. Ciò che non si dice è che gli atti della pubblica amministrazione non sono illegittimi finché un tribunale non li dichiara tali. Fino a quel momento si tratta di atti legittimi, validi ed efficaci. Quanto all’illegalità, è un’accezione di un comportamento non legale che attiene più alla sfera penale.

Licenziare i politici

È un modo di dire che si è sentito così tante volte che qualcuno ha iniziato a credere davvero che i politici siano contrattualizzati, che abbiano un rapporto di subordinazione con un datore di lavoro e che percepiscano stipendi. Per le persone che svolgono il ruolo di parlamentari, sindaci, consiglieri, ministri, assessori e presidenti non è così. Lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali non sono datori di lavoro e i politici svolgono un’attività diversa dal lavoro che è la rappresentanza politica. Per loro non c’è vincolo di subordinazione, non c’è stipendio né ferie. C’è invece un’indennità di mandato corrisposta in base alla legge. Questo perché per la loro attività devono rispondere solo alla legge e al popolo che li ha eletti.

Legislatura Vs Consiliatura

“Il sindaco non può fare più di due legislature”. Sarebbe vero se facesse le leggi ma non è così. I Consigli comunali al massimo approvano regolamenti e danno indirizzi. Dunque più che altro si dovrebbe parlare di “consiliatura”. Per far parte di un organo legislatore (e quindi legiferare) bisogna essere eletti in Parlamento o almeno in Consiglio regionale, cosa che a molti sindaci piacerebbe.

Il reato penale

A sentire qualcuno ci si potrebbe chiedere se i reati si distinguono in penali, civili e amministrativi. Se lo state facendo, fermatevi subito: il “reato” è solo penale.  Si può dire illecito penale, illecito civile e illecito amministrativo. Ma di certo non reato civile e reato amministrativo.

L’avviso di garanzia

Si tratta della comunicazione con cui la Magistratura dice all’indagato che ha già indagato su di lui e che sulla base di quelle indagini ha formulato delle precise ipotesi di reato. I più, invece, pensano che si tratti di una comunicazione per avvisare il destinatario che si sta indagando su di lui per qualcosa. Come dire: “Carissimo, la stiamo indagando per questo motivo quindi stia attento”. E su questa chiudiamo.

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