Angelini: “Lazio Ambiente? Non paghiamo un disservizio. Ora rapporti di forza invertiti”

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Il Sindaco di Artena: “Fino al 40% degli artenesi non paga: quei soldi non sono mai entrati nelle casse comunali”

Dopo la negata concessione della provvisoria esecuzione del decreto da oltre 4 milioni di euro chiesta da Lazio Ambiente, il Sindaco di Artena, Felicetto Angelini, è tornato sulla questione. Lo ha fatto ribadendo quanto aveva già dichiarato, cioè che “per l’Amministrazione e i cittadini di Artena la decisione del giudice è una prima vittoria”. Ma anche per dire che “quei soldi che Lazio Ambiente ci chiede non sono mai entrati nelle casse comunali, perché abbiamo il 35-40% di cartelle che ogni anno non vengono pagate”. Non si tratterebbe di evasione ma anche di mancati pagamenti delle bollette emesse, che ogni anno, secondo quanto dichiarato dal Sindaco, “fanno mancare alle casse comunali circa 1 milione di euro”.

L’incontro pubblico che si è tenuto sabato mattina per il Sindaco è stato dunque l’occasione per tornare a parlare del contenzioso tra il Comune di Artena e Lazio Ambiente. Un incontro durante il quale si sono sì presentati i dati della raccolta gestita da L’Igiene Urbana (al 76,44% in un anno) e presentato il numero whatsapp contro gli “incivili del rifiuto”, ma anche un incontro in cui il contrasto con Lazio Ambiente ha avuto una certa rilevanza. In cui il Primo Cittadino di Artena ha parlato anche di Minerva e del suo piano industriale.

Angelini sulla transazione negata: “Ora i rapporti di forza si sono invertiti”

Quando il contratto con Lazio Ambiente è scaduto – ha dichiarato Angelini – abbiamo fatto la scelta di rispettare la legge e di fare una gara pubblica a cui hanno partecipato diverse società. Alla fine la centrale unica di committenza dei Castelli della Sapienza ha selezionato L’Igiene Urbana, che in questo anno ha fatto un servizio eccezionale. Lazio Ambiente invece non garantiva la raccolta giorno per giorno: c’erano periodi in cui non rispondevano nemmeno al telefono. Ciò malgrado mi si chiedeva di stare con una società che costava di più mentre invece con la gara siamo passati da un servizio dal costo di 3,3 milioni a un servizio che costa 2,6 milioni l’anno”.

Il Sindaco è quindi tornato sul decreto ottenuto da Lazio Ambiente, che però non è riuscita ad avere, per ora, la provvisoria esecutorietà. “In Italia c’è una percentuale d’evasione del 25% mentre ad Artena abbiamo una percentuale di persone che non pagano del 35-40%. Visto che l’importo annuale del servizio era di 3,3 milioni, questo significa che ogni anno c’è mancato un milione di euro e così siamo arrivati al decreto ingiuntivo di Lazio Ambiente, con i soldi che non sono mai entrati e i cittadini che hanno subito un disservizio continuo. Noi abbiamo detto che non paghiamo per un disservizio – ha continuato Angelini – per questo con Lazio Ambiente abbiamo un contenzioso. Perchè gli altri prima di me e negli altri Comuni non hanno fatto lo stesso?”.

Avevamo chiesto di arrivare a un accordo diverso – ha continuato il Sindaco parlando della transazione –, di pagare 2,7 milioni a fronte dei 4 milioni. Poi qualche Consigliere comunale che siede in questo Consiglio, qualche sindaco della zona e qualche sindacalista di Artena ha fatto saltare la transazione pensando di mettere i cittadini di Artena con le spalle al muro. Ma dopo la decisione del giudice i rapporti si invertono: davanti al giudice mostreremo i disservizi e siamo disposti a pagare ma di certo non i 4 milioni chiesti”.

Le isole ecologiche, le “tre denunce”, l’obiettivo della tariffa puntuale e l’augurio a Minerva

Il Sindaco ha poi parlato dell’isola ecologica in via di realizzazione ad Artena e delle prospettive, arrivando a parlare anche del consorzio Minerva. “Per fare l’isola ecologica che stiamo realizzando – ha affermato il Primo Cittadino – abbiamo preso tre denunce ma questo non ci ferma perché ne faremo anche un’altra più una compostiera di comunità, con l’obiettivo di arrivare alla tariffa puntuale e di dare premialità a chi porta i rifiuti all’isola ecologica. Tutto ciò lo stiamo facendo senza l’aiuto di nessuno, arrivando al 76,44% di differenziata grazie all’impegno degli artenesi“.

“Quanto a Minerva – ha aggiunto il Sindaco di Artena – auguro ogni bene al nuovo consorzio ma devo rilevare che nel suo piano industriale sarebbe previsto un impianto di biometano a Colleferro. Prendo quindi atto che a Colleferro il biometano si può fare e ad Artena no ma va anche detto che negli anni scorsi c’è stata una brutta criminalizzazione di una società che ad Artena ha proposto un impianto previsto dalla legge”.

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