“Il Comune di Artena incassa solo il 50% di Tari”. La gestione dei tributi va al CEP

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La TARI sta “stressando” i cittadini e anche le casse comunali

Dopo un lungo Consiglio la scelta della maggioranza è passata. La gestione delle entrate comunali andrà al Consorzio Enti Pubblici di Palestrina. La società sarà a tutti gli effetti il nuovo ufficio tributi del Comune di Artena. La decisione è arrivata al termine di un lungo e serrato confronto tra maggioranza ed opposizione. Nel Consiglio comunale di ieri le minoranze composte da “Artena Cambia”, “Collaboriamo per Artena” e da “Impegno Civico” hanno infatti criticato e votato contro la scelta della maggioranza.

Alla base della decisione del Comune ci sono i dati sulle riscossioni. Secondo quanto emerge dagli atti, la riscossione sarebbe troppo lenta: i cittadini, che negli anni passati hanno registrato aumenti ed ora non vedono nette riduzioni, sono più restii a pagare e le casse comunali sono quindi più “stressate”. La TARI a ruolo sarebbe incassata, infatti, soltanto per la metà. Ciò significa che il Comune ogni anno deve anticipare circa 1,3 milioni di euro per pagare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti: una dinamica che, se confermata, porterebbe in breve l’ente al collasso.

Le contestazioni dell’opposizione

La decisione della maggioranza è stata osteggiata dall’opposizione che l’ha contestata in diversi punti. Una delle contestazioni riguarda la legittimità dell’affidamento in house, cioè l’affidamento senza gara ad una società pubblica partecipata dal Comune. Secondo il Consigliere Fabrizio De Castris il Comune non sarebbe in grado di esercitare il necessario “controllo analogo”, cioè quell’attività di direzione, coordinamento e supervisione che, analogamente, il Comune esercita sui propri servizi.

Altro punto contestato è stata la convenienza dell’affidamento. I risparmi previsti secondo De Castris sarebbero inferiori a quelli dichiarati. Ciò perché il Comune conferirebbe alla società meno dipendenti di quelli previsti nella relazione presentata, sia perché l’Ente dovrebbe pagare di più di ora per gli accertamenti. Inoltre il servizio di gestione del pubblico subirebbe una contrazione.

L’Amministrazione spera di dare impulso alle entrate

Da parte sua la maggioranza ha ritenuto troppo lenta la riscossione dei tributi e non è stata soddisfatta dell’operato dell’altra società che in queste settimane ha inviato 1,3 milioni di euro di accertamenti, il 10% dei quali errati. L’Amministrazione spera così di dare un impulso all’attività di riscossione. Il CEP per guadagnare dovrà infatti far pagare gli artenesi che non pagano: non soltanto per quanto riguarda la TARI. Tra le funzioni conferite ci sono anche quelle che riguardano l’IMU, la TOSAP  e altro, comprese tutte le attività di accertamento e sollecito.

Fra le tasse che dovrà incassare la CEP, per le quali sarà pagato il 25% dell’incassato, anche i canoni per le concessioni patrimoniali. Tra questi dovrebbero esserci anche quei circa 85 mila euro dovuti da chi occupa terreni del demanio collettivo, ex Eca e Velleri. Proprio per quelli il Comune ha recentemente approvato i ruoli del 2015, 2016 e 2017. Le somme richieste agli occupanti dei terreni vanno dai pochi euro agli oltre 12 mila euro di un caso in particolare.



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