A rischio le Coop di Colleferro, Velletri, Genzano, Pomezia, Fiuggi, Aprilia, Frosinone

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La notizia è stata data da Il Tirreno di Livorno. Sindacati in agitazione

Otto supermercati Coop del Lazio rischiano la chiusura o la cessione. A darne notizia è Il Tirreno, edizione di Livorno, che elenca anche quali sono i punti vendita a rischio. Secondo la testata toscana si tratterebbe dei “due punti vendita di Pomezia e quello di Fiuggi, Velletri, Aprilia, Genzano, Colleferro, Frosinone, nei quali operano attualmente 270 lavoratori”.

La decisione di “tagliare i rami secchi”, così ritenuti da Unicoop Tirreno, è stata comunicata ai sindacati il 5 settembre scorso. Durante quella riunione, la direzione aziendale avrebbe presentato il bilancio 2017 e annunciato la decisione di ridurre i costi. Una riduzione che passerebbe sia tramite la cessione dei negozi, sia tramite la revisione del contratto integrativo aziendale.

I sindacati proclamano lo stato d’agitazione a livello nazionale

In contrasto con le decisioni della direzione aziendale, i sindacati hanno annunciato lo stato d’agitazione a livello nazionale. In particolare sulla vicenda si registra una nota della Uiltucs nazionale, che riportiamo di seguito.

Durante la riunione del 5 settembre 2017 Unicoop Tirreno annuncia la riduzione dei costi (superamento del Contratto integrativo aziendale) con un taglio dei “rami secchi” grazie a una cessione a terzi (10 punti vendita con 270 lavoratori nel Lazio) e guarda all’aumento delle vendite per riportare la gestione caratteristica in attivo entro il 2020. La Cooperativa che nel 2017 ha realizzato vendite per circa 950 milioni di euro, con un risultato di esercizio in perdita di 23,5 milioni di euro, materializza un margine operativo negativo per circa 13 milioni di euro. Tale risultato era previsto e malgrado il primo semestre del 2018 riscontra un andamento coerente con le previsioni di bilancio anche mettendo in evidenza leggeri scostamenti positivi relativi al margine operativo.

La cooperativa ha dichiarato di voler agire sul costo orario per ridurlo. Il costo del Cia che ammonterebbe a oltre 10 milioni di euro l’anno è stato giudicato insostenibile, e l’accordo quadro del maggio 2017 sulla gestione della crisi definito ormai superfluo. La cooperativa deve dimostrare che occupazione e livelli salariali rappresentano un fattore da salvaguardare per un positivo rilancio della cooperativa.

“No alla riduzione dei salari. La cooperativa si impegni a ridurre le differenze inventariali il cui valore (6/7 milioni di euro) è pari a quello del Cia. La cessione a terzi di numerosi punti vendita con relativo personale mette in evidenza l’inefficacia delle politiche del piano industriale varato nel 2017. Lo sviluppo del franchising ridefinisce l’identità della cooperativa stessa. Il sindacato non può partecipare a un disegno che penalizza nuovamente occupazione e salari”, commenta così il segretario Paolo Andreani della Uiltucs Nazionale.

Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno chiesto per il prossimo 19 settembre un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, ritenendo le decisioni ingiuste. Da parte sua Unicoop ha fatto sapere di aver deciso di cedere gli 8 supermercati del Lazio perchè “continuano a presentare un conto economico fortemente negativo togliendo risorse necessarie alle ristrutturazioni di altri negozi, alla realizzazione delle politiche commerciali e pesando in maniera rilevante sul bilancio aziendale”.

La nota di Unicoop Tirreno: “Mandato per la cessione ad altro operatore commerciale comprende salvaguardia livelli occupazionali”

Sulla notizia è arrivata pronta la precisazione della Direzione aziendale di Unicoop Tirreno. La nota pervenuta in redazione precisa che i punti vendita sarebbero interessati da “cessione” e non da “chiusura”.

“In attuazione degli obiettivi del Piano Industriale il Consiglio di Amministrazione di Unicoop Tirreno – si legge nella nota -, nella riunione del 4 settembre, ha dato mandato al Presidente e al Direttore Generale di avviare una trattativa con un operatore della distribuzione commerciale per la cessione di alcuni punti vendita nel Basso Lazio”.

“Si tratta di punti vendita – prosegue il comunicato – che in questi anni hanno presentato un conto economico particolarmente negativo che pesa in maniera rilevante sui risultati della Cooperativa. In coerenza con quanto stabilito nel Piano Industriale la decisione di trattare la cessione è giunta dopo un lungo periodo in cui questi punti vendita sono stati messi sotto osservazione e costantemente monitorati nel tentativo di diminuire fortemente le perdite di esercizio”.

“Alcuni di essi – prosegue la nota – sono stati oggetto anche di importanti iniziative di ristrutturazione. Purtroppo il risultato di questo impegno della Cooperativa non è stato sufficiente a far tornare in positivo la gestione commerciale che continua a pesare negativamente sul bilancio di Unicoop Tirreno. L’obiettivo del Piano Industriale è quello di conseguire il pareggio di bilancio nel 2019 e una delle leve su cui agire è quella della cessione di punti vendita con andamento particolarmente negativo. Il mandato del CdA per la trattativa – conclude il comunicato – è anche quello di operare per assicurare la salvaguardia dei livelli occupazionali dei dipendenti dei punti vendita interessati”.

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