Unicoop Tirreno: vertenza al MISE con i lavoratori sotto al Ministero di Di Maio

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L’incontro al MISE è fissato per le 12.30

I lavoratori delle Coop di Velletri, Genzano, Colleferro, Frosinone, Fiuggi, Pomezia e Aprilia stanno manifestando davanti al Ministero dello Sviluppo economico insieme ai lavoratori dell’indotto e ai lavoratori Cooplat. Contestata da COBAS e USB è la scelta di Unicoop Tirreno di cedere gli otto punti vendita del Lazio Sud. La vertenza è arrivata questa mattina al Ministero dello Sviluppo economico retto da Luigi Di Maio, che ha convocato al “tavolo” i sindacati e l’azienda.

In vista di questo incontro, e sotto la pressione di soci e dipendenti che hanno manifestato a Vignale, il CdA di Unicoop Tirreno aveva rinviato la riunione in cui avrebbe dovuto discutere della cessione. Tale scelta avverrebbe verso un operatore di primo piano della grande distribuzione organizzata che, secondo Unicoop, dovrebbe garantire i livelli occupazionali. La questione preoccupa comunque i lavoratori, interessati al mantenimento, anche oltre il periodo prescritto dalla legge, di retribuzione e norme contrattuali.

Di seguito gli aggiornamenti della giornata

15.50 – Pochi minuti fa è intervenuto sulla vicenda anche l’assessore regionale Di Belardino (Lazio). “Durante il tavolo su Unicoop Tirreno appena concluso al Ministero dello Sviluppo economico – ha affermato in una nota -, abbiamo richiamato l’attenzione sul particolare contesto socioeconomico dove insistono i punti vendita a rischio chiusura, un contesto già compromesso da precedenti crisi industriali e quindi fragile sotto l’aspetto occupazionale. Nei giorni scorsi avevamo già fatto un appello all’azienda a non procedere unilateralmente”.

“Lo ribadiamo ancora oggi – ha proseguito – e torniamo a chiedere a Unicoop Tirreno di condividere le scelte e ragionare con le Istituzioni e le organizzazioni sindacali per trovare soluzioni positive. Il consiglio di amministrazione dovrebbe tornare a riunirsi: auspichiamo che possa presentare un nuovo piano industriale. Non vogliamo discutere della cessione di punti vendita sul nostro territorio, vogliamo ragionare sulla loro riorganizzazione e rilancio. La Regione Lazio continuerà a fare la propria parte a difesa del lavoro e dello sviluppo”.

15.25 – Paolocci (UBS): “Ministero ha chiesto a Unicoop Tirreno di bloccare la cessione degli otto punti vendita nel Lazio Sud e di tornare al tavolo che sarà riconvocato dal Ministero stesso”

15.10 – “Questa enorme partecipazione è un segnale forte e chiaro alla dirigenza Unicoop Tirreno – dichiara Francesco Iacovone, del Cobas nazionale – i lavoratori, provenienti dalla città di Roma, ma anche dall’area pontina, dal frusinate, dai Castelli Romani, dall’Umbria e dalla Toscana, compresi quelli dell’indotto non ci stanno e lo hanno gridato forte e chiaro ”. “Al tavolo Ministeriale Unicoop Tirreno ha ribadito al volontà di cedere i punti vendita oggetto della vertenza e di rivedere al ribasso contratto integrativo – prosegue il rappresentante sindacale – ricevendo il no compatto di tutte le organizzazioni sindacali”. ” La lotta è appena iniziata e questa mobilitazione unitaria ha dimostrato che abbiamo fiato e determinazione per invertire la rotta e contrastare questa azienda ormai senza scrupoli” conclude Iacovone.

14.45 – È terminato poco fa l’incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico

12.35 – Nei giorni scorsi diversi Sindaci dei Comuni interessati dalle cessioni sono intervenuti dando sostegno ai lavoratori. Stamattina si registra anche l’intervento del Commissario del Pd di Genzano di Roma, quella che una volta era la “roccaforte rossa” dei Castelli Romani e oggi è governata dai Cinque Stelle.

“Su iniziativa del Partito Democratico – afferma il Commissario del Partito Democratico di Genzano di Roma, Luca Andreassi -, Flavio Gabbarini, in qualità di Capogruppo nel Consiglio Comunale di Genzano di Roma, ha presentato una mozione d’indirizzo sul rischio di chiusura del punto vendita Coop, con conseguente perdita dei posti di lavoro. Siamo molto preoccupati per le sorti dei dipendenti e delle loro famiglie, perché a oggi non si ha alcuna garanzia né sulla permanenza della struttura, né tantomeno sulla salvaguardia dell’occupazione nel rispetto dei contratti. Perciò sollecitiamo le parti e le istituzioni, a partire dagli enti locali, a farsi promotori nei tavoli istituzionali aperti sia al Ministero del Lavoro sia in Regione Lazio, di tutte le azioni necessarie alla salvaguardia di un’impresa che, per le sue specifiche caratteristiche di cooperazione e mutualità, rappresenta un valore importante per Genzano”.

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