Attiani: “L’ASSC sarà la nuova Lazio Ambiente, a Valmontone serve una exit strategy”

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Il Consigliere comunale di Valmontone attacca la gestione colleferrina dell’ASSC e parla di un’Amministrazione valmontonese “supina”. Su Valmontone esprime preoccupazione e fa appello all’unità delle opposizioni

Piero Attiani

Piero Attiani, insieme a Massimiliano Bellotti, in Consiglio comunale da tempo contesta la strategia di Colleferro sull’Azienda Speciale Servizi Comuni, la società condivisa con Colleferro, Labico e Gavignano in cui lavorano una quarantina di valmontonesi.

Lei in Consiglio a Valmontone ha detto che l’Assc sarà la nuova Lazio Ambiente. Perché?

“Lazio Ambiente è una società regionale che ha avuto un esito negativo perché è stata messa in condizione di non essere più competitiva sul mercato. Nell’Assc c’è lo stesso rischio da scongiurare perché gli atti dicono che il Comune di Colleferro sta togliendo risorse e servizi a quella società. Inoltre le manovre fatte in sede di bilancio consuntivo 2017 hanno portato una perdita al bilancio dell’azienda per operazioni che riteniamo non chiare. Per questo motivo ho chiesto tutti gli atti necessari a capire se tutto è stato fatto correttamente ma ad oggi quei documenti non mi sono stati rilasciati.

Il Comune di Valmontone tra i 4 Comuni soci è quello che ha investito di più, aumentando sia i servizi che abbiamo appaltato, sia gli stanziamenti di bilancio, con una quarantina persone che lavorano nell’Azienda Speciale Servizi Comuni. Il rischio è che se non ci muoviamo rimarremo incastrati dalle scelte di Colleferro, rischiando di accollarci i costi anche di personale non nostro. In questo senso le politiche di Colleferro, anche se tutte legittime, non possono essere avallate da Valmontone: il nostro Comune deve trovare una exit strategy prima che questa società sia messa nelle condizioni di chiudere.

Siamo preoccupati per questa situazione e, alla luce di quello che sta succedendo, capiamo anche perché è stato mandato via il vecchio direttore e perché è stato cambiato lo statuto. Oggi il Comune di Colleferro gestisce quella società come se fosse un suo dipartimento, anche grazie alle scelte consentite dalla nostra Amministrazione, che è stata del tutto supina. Tra l’altro non mi pare normale che il Comune di Valmontone sia l’unico ad approvare il bilancio della società in Consiglio comunale. Cioè: Colleferro pone e dispone e poi chi approva il bilancio in Consiglio comunale è solo Valmontone? È normale?”

Le vostre preoccupazioni sono legate solo al futuro dell’ASSC?

“No. Il sindaco Latini è al secondo mandato e sta prendendo il nostro spirito conciliativo nel verso sbagliato. A parte il nervosismo che dimostra, avrebbe già dovuto fare un cambio di passo e chiedere anche un impegno all’opposizione per fare le cose di cui Valmontone ha bisogno. Invece vive il nostro ruolo come un fastidio. Al di là del fatto che si sta trasformando la città in uno stato di polizia, facendo ulteriormente cassa con gli autovelox in un Comune che incassa 3 milioni di euro l’anno di sanzioni senza dare servizi e malgrado le strade colabrodo, oggi siamo ulteriormente preoccupati per una situazione economica del Comune che non si riesce a sanare perché le opere più importanti non partono.

Non si riesce a far partire l’urbanizzazione della 167, con gli abitanti che sono già nelle case, non sta partendo l’ex Città della Musica e tutto il resto: così non entrano i soldi degli investimenti e a pagare rimane la povera gente. Come gruppo di opposizione abbiamo cercato di approcciarci in maniera costruttiva alla maggioranza ma, da quello che normalmente stiamo vedendo, invece di apprezzare la nostra disponibilità si sta facendo il contrario, con un atteggiamento che sta creando anche problemi all’interno della maggioranza”.

A giugno è passato un anno dalle elezioni. Mancano quattro anni alla fine del mandato: come opposizioni pensate di arrivarci con quattro liste come le opposizioni di Artena?

“Penso che gli errori del passato non si debbano ripetere. In questi anni la frammentazione ha favorito la maggioranza e c’è anche da considerare che alle prossime elezioni quasi sicuramente si voterà col doppio turno. Io sono uno di quelli che alle ultime elezioni ha fatto un passo indietro e, al di là dei tecnicismi elettorali, l’appello che faccio anche a quei personaggi che hanno avuto la poca lungimiranza di capire che unione fa la forza, è di trovare il modo di contrapporci a questa maggioranza targata Pd. Credo che in futuro la politica possa tornare ad essere protagonista”.

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