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Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato il nuovo DPCM che proroga le restrizioni fino al 3 maggio. La silvicoltura può ripartire
Riparte l’economia forestale. I codici Ateco sono stati integrati e possono riprendere le lavorazioni nei boschi. Ad annunciarlo è stato il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte. La notizia si era sparsa già nel pomeriggio, quando è iniziata a circolare la bozza del nuovo DPCM. La richiesta partita dal Sindaco di Lariano è stata quindi accolta dal Governo, dopo che il Senatore Astorre ha presentato un’interrogazione parlamentare urgente.
Un intero comparto può dunque riprendere a lavorare per concludere i lavori di taglio e di utilizzazione forestale, per mettere in sicurezza i boschi e per accumulare le scorte per il prossimo inverno. Il DPCM ha anche integrato l’elenco delle attività che possono lavorare inserendo cartolerie, librerie, negozi di vestiti per bambini e neonati. Mentre scriviamo il DPCM non è stato ancora pubblicato, quindi consigliamo il controllo del documento in Gazzetta.
Guanti e igienizzanti negli esercizi commerciali, DPI sfusi nelle farmacie
Nella giornata di ieri sono state date altre notizie rilevanti. La prima è che le misure restrittive sono state prorogate fino al 3 maggio prossimo. Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha detto di aver firmato un nuovo DPCM in tal senso ma che deve essere ancora pubblicato in Gazzetta.
La seconda notizia è che il nuovo DPCM contiene un “allegato 5” che deve essere rispettato dagli esercizi commerciali. Tale allegato (“Misure per gli esercizi commerciali”) prevede accessi regolamentati e scaglionati negli esercizi. Il DPCM raccomanda anche l’utilizzo di guanti e “ampia disponibilità e accessibilità a sistemi di disinfezione delle mani”. “In particolare detti sistemi – si legge nel DPCM – devono essere disponibili accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento”.
La terza notizia consiste nell’ok dato alle farmacie per vendere i dispositivi di protezione individuale, come le mascherine, anche in forma sfusa. Dice infatti l’ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 9 aprile 2020 uscita ieri in Gazzetta:
E’ consentita la vendita al dettaglio di DPI da parte delle farmacie ubicate nell’intero territorio nazionale, anche in assenza degli imballaggi di riferimento, con le opportune cautele igieniche e sanitarie adottate a cura del venditore come descritte nel successivo art. 2. La vendita al dettaglio anche di una sola unità di DPI senza imballaggi di riferimento deve prevedere un prezzo inferiore o pari all’importo previsto per la singola confezione diviso il numero dei DPI presenti nella medesima.
Ordinanza 9 aprile 2020
“Fase 2” a maggio se i dati epidemiologici lo permetteranno
Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha anche accennato qualcosa sulla cosiddetta “fase 2”. In particolare ha fatto sapere che un comitato di esperti dovrà elaborare nuove modalità e nuovi protocolli per la ripresa delle attività economiche, non escludendo che tutte le attività potranno ripartire dal 3 maggio se i dati epidemiologici lo permetteranno. Cioè se da qui ad allora tutti staremo a casa con senso di responsabilità, uscendo soltanto per necessità, lavoro (chi ancora lavora) e motivi di salute.