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Circa 160 lavoratori sono interessati dalla messa in liquidazione. Il sindaco Sanna ha assicurato ai dipendenti che “verranno ripresi immediatamente ed a orario pieno tutti i dipendenti ASSC che lavorano su Colleferro”
I Sindaci che fanno parte dell’Azienda Speciale Servizi Comuni hanno deciso la messa in liquidazione dell’azienda che gestisce diversi servizi per Valmontone, Colleferro, Labico e Gavignano. L’ente consortile di diritto pubblico svolge i servizi in convenzione e dà lavoro a circa 160 dipendenti che si occupano di servizi sociali, cimitero, parcheggi, farmacia comunale (di Colleferro) ed altro. Secondo quanto afferma il Consigliere comunale di Valmontone Piero Attiani, la decisione è stata presa alla fine di giugno. La messa in liquidazione dovrà però essere formalizzata alla fine di luglio con un’apposita delibera. Colleferro sta così attuando un’intenzione che aveva pianificato già da qualche mese mentre per Valmontone i nodi, già conosciuti, stanno arrivando al pettine.
Il “Piano B” di Colleferro: una nuova Azienda Speciale
A darne notizia ai dipendenti del “cantiere” di Colleferro è stato direttamente il Sindaco Pierluigi Sanna, con una lettera datata 2 luglio 2019. In essa Sanna ha motivato la messa in liquidazione con “una serie di problemi strutturali ed economici che sarebbe impossibile risolvere continuando a collaborare insieme“. Il Primo Cittadino ha prospettato una “svolta radicale” e ricordato che il Comune di Colleferro ha già un piano B: “(…) vorrei comunicarti – scrive il Sindaco ai dipendenti – che il Comune di Colleferro ha già approvato in Consiglio comunale lo statuto di una nuova azienda speciale nella quale verranno ripresi immediatamente ed a orario pieno tutti i dipendenti ASSC che lavorano su Colleferro“.
Lo statuto in questione in effetti è stato approvato dal Consiglio di Colleferro l’8 maggio scorso, con l’opposizione assente in Consiglio. Si tratta di una bozza di statuto di una nuova Azienda Speciale che è di fatto “il piano B” dell’Amministrazione Sanna rispetto alla crisi dell’ASSC. Non è certo un caso che nella delibera di approvazione tra i “considerata” veniva scritto: “(…) è intensione [sic!] dell’Amministrazione comunale di valutare un Progetto di completa uscita del Comune di Colleferro dalla citata ASSC, con l’intenzione di re-internalizzare i servizi nella nuova Azienda speciale del Comune di Colleferro, di cui il Consiglio comunale viene chiamato oggi a valutare lo Schema di Statuto, unificando così entrambe le Farmacie comunali in un unico gestore a completa ed unica direzione e controllo del Comune di Colleferro”.
I servizi che saranno affidati alla nuova Azienda
Con la messa in liquidazione dell’ASSC, secondo quanto afferma Sanna, “alla nuova società, che dovrà partire entro fine anno, verranno affidati gli stessi servizi con più alcuni servizi nuovi come la seconda farmacia comunale del 4 km e non solo. La riorganizzazione ed il miglioramento dei conti saranno da base positiva per ripartire insieme, migliorando e creando stabilità. Stiamo lavorando – prosegue Sanna – affinchè ciò che sta nascendo sia economicamente solido e soprattutto efficiente e sicuro, senza le zavorre del passato. Certo di un positivo percorso insieme, che ci porterà con trasparenza a fugare tante voci false fatte circolare ad arte da chi non ha certamente a cuore il futuro dei lavoratori – conclude il Sindaco di Colleferro – porgo distinti saluti“.
Il bilancio dell’ASSC e le decisioni che dovranno prendere gli altri Comuni
Insieme alla messa in liquidazione a fine giugno i Sindaci potrebbero aver approvato anche il bilancio del 2018 che, secondo alcuni, potrebbe di nuovo essere molto critico (lo era già quello del 2017). Sulla criticità in questione non ci sono però notizie certe e bisognerà attendere la pubblicazione del documento (anche se va detto che la società non aggiorna la pubblicazione dei bilanci nell’area “Amministrazione trasparente” dal 2015). Sta di fatto che se Colleferro ha già individuato una strada per andare avanti, gli altri Comuni dovranno fare altrettanto. Pare probabile che Valmontone possa costituire una propria Azienda Speciale entro la fine del mese mentre Labico potrebbe proseguire il percorso con Colleferro. In questi giorni una voce critica su quanto sta accadendo è arrivata dal gruppo di opposizione valmontonese “SiAmo Valmontone” che, con una nota condivisa dal Consigliere Piero Attiani ha affermato:
“Da tempo esprimevamo preoccupazione per come si stava governando la nostra azienda municipalizzata (ASSC), azienda creata nel lontano 2006 tra i comuni di Valmontone, Colleferro, Labico e Gavignano per la gestione dei servizi alla persona, delle farmacie comunali e di tanti altri servizi a favore degli Enti (gestione cimiteri, verde pubblico, manutenzioni, ecc.). Eravamo preoccupati perché ci rendevamo conto di come, soprattutto negli ultimi anni, fosse stato enormemente incrementato il numero dei occupati (non sempre giustificato in relazione ai servizi resi), fino ad arrivare alle oltre 160 unità attualmente impiegate. Dello squilibrio gestionale che si stava creando, anche per via dei contrasti sempre più frequenti tra i Comuni soci, che di fatto ha portato l’azienda ad un indebitamento allarmante. Ebbene le nostre preoccupazioni non erano infondate! Nell’Assemblea dei Soci del 26 giugno scorso i Sindaci hanno deciso di mettere in liquidazione l’Azienda. Dopo un tale disastro, invece di fare mea culpa per aver fatto fallire una delle più importanti realtà economico-sociale del territorio, cosa fa il nostro Sindaco Alberto Latini? Fa bandire dall’Azienda un nuovo concorso per continuare ad assumere personale come se nulla fosse! Riteniamo questo comportamento, oltre che illegale, anche fortemente offensivo nei confronti sia della Città che dei lavoratori dell’Azienda che rischiano il posto di lavoro. Ci attiveremo per denunciare nelle sedi preposte questo modo di fare”.
Da parte dell’Amministrazione Comunale di Valmontone non si hanno per ora notizie o repliche ma si può ricordare che durante la discussione in Consiglio comunale sul Bilancio 2017 dell’ASSC il Sindaco Latini aveva preso l’impegno a salvaguardare i circa 40 lavoratori del cantiere di Valmontone. Durante quel Consiglio, della fine di febbraio, il Sindaco di Valmontone aveva anche riferito: “I tre sindaci presenti all’assemblea [di approvazione del bilancio 2017 ndr] hanno manifestato la volontà di andare avanti e Colleferro ha manifestato la volontà di dare in affidamento la seconda farmacia“. Due mesi dopo invece Colleferro ha approvato lo statuto della nuova azienda speciale.
I dubbi sul futuro e la disgregazione territoriale
Diversi dubbi riguardano il percorso che i Comuni dovranno intraprendere. Se da una parte il Comune di Colleferro potrebbe non aver problemi a sostenere economicamente una nuova Azienda Speciale (anche grazie alle farmacie), per Valmontone la questione meriterebbe un approfondimento. Altro problema è il trasferimento o la “riassunzione” dei dipendenti da un ente all’altro: saranno riassunti tutti e in che modo? o, come con Lazio Ambiente, una certa quantità di loro potrebbe risultare in esubero? Inoltre un altro problema da approfondire è la gestione dei servizi sociali finanziati dal Piano di Zona, per i quali si sa che da anni la Regione “preme” per l’aggregazione e per la costituzione di un consorzio tra Comuni mentre sembra profilarsi una sempre più netta disgregazione dei Comuni tra gestione diretta, gestione tramite una o (a questo punto) più aziende speciali e, infine, gestione tramite aggiudicazione a seguito di gara.